La Legge 104 per i permessi mensili o di due ore al giorno, sull’assistenza alle persone disabili sono da sempre un valido aiuto a quanti assistono un parente prossimo portatore di handicap grave. Stiamo parlando dell’articolo 33 della legge 104, sull’assistenza ai parenti con problemi di handicap, vediamo chi può richiedere l’accesso a tali permessi.
Innanzitutto i permessi della Legge 104 sono limitati in relazione al grado di parentela, che deve essere ordinariamente entro ilsecondo grado di parentela. Rientrano in questa casistica figli, genitori, fratelli e sorelle, nonni e nipoti diretti oppure suoceri, genero, nuora e cognati o cognate. Il terzo grado di parentela (nipoti,zii, bisnipoti, i bisnonni, e gli zii del coniuge), è invece ammesso solo se i genitori o il coniuge della persona potatore di handicap grave abbiano compiuto i 65 anni di età e risultano anche loro affetti da patologie invalidanti o siano deceduti.
Altro vincolo stringente per la richiesta dei permessi Legge 104 riguarda il principio di alternanza cioè la possibilità che sia un solo lavoratore dipendente alla volta, ad assistere la stessa persona affetta da handicap grave ma al tempo stesso viene meno al vincolo della convivenza della persona da assistere. Altra novità riguarda i genitori, anche adottivi, che possono assistere il figlio con handicap grave, ma non più contemporaneamente.
Infine per quanto riguarda la richiesta di trasferimenti del personale beneficiario della legge 104, il diritto alla precedenza nei trasferimenti ha valore solo se le sedi di preferenza saranno comprese tra quelle più vicine al domicilio dell’assistito.
Ecco il testo integrale della Legge 104/92 e le successive modifiche introdotte dalla Legge 4 novembre 2010 nr 183